Riassunto settimanale 25/02/2024
L’euforia di NVDA
I dati di NVDA erano molto attesi dagli investitori, in quanto rappresenta la società leader per la “conclamata” rivoluzione dell’intelligenza artificiale.
In generale, sia il fatturato che gli utili per azione hanno battuto le stime di mercato, con una guidance per il primo trimestre del 2024 sui ricavi pari a 24 miliardi di dollari. Jensen Huang ha annunciato che Nvidia sta attraversando un momento significativo con una crescente richiesta di sistemi di intelligenza artificiale. Ha indicato che i risultati attuali segnano l'inizio di un ciclo di diffusione decennale di questa tecnologia in tutti i settori. L'entusiasmo è così elevato che Huang ha dovuto rassicurare gli analisti sulla distribuzione equa delle consegne di chip ai clienti, evidenziando la forte domanda del mercato.
Generative AI has hit the tipping point
La reazione positiva ai conti ha portato una nuova ondata di fiducia sui mercati azionari, i quali hanno fatto segnare nuovi massimi storici.
Infatti, molti investitori avevano comprato con decisione opzioni per coprirsi, in caso di una reazione negativa ai dati di NVDA e sono stati costretti ad inseguire il rialzo post-dati. Per il 2024 l’utile per azione è visto a 25 dollari ( rispetto agli 11,93 del 2023 ) per azione, per un P / E atteso di 32 volte. Vedremo se la società sarà in grado di centrare le aspettative del mercato, nonostante l’aumento della competizione e la forte esposizione verso il mercato cinese, il quale ha osservato una minore crescita nel 4 quarto del 2023. Ricordo che il titolo guadagna da inizio 2024 il 63%.
Dopo 34 anni ci siamo
Il Giappone è in recessione tecnica, la sua popolazione si sta riducendo e il suo debito rispetto al PIL è superiore al 250%. Tuttavia, il principale indice azionario giapponese, il Nikkei 225, ha appena raggiunto un nuovo massimo storico. Il Nikkei non sta solo battendo un record qualsiasi; ha finalmente superato il precedente picco stabilito nel dicembre 1989. Negli ultimi 34 anni, il Nikkei, esclusi i dividendi, ha fornito agli investitori un rendimento dello 0%. L'S&P 500 è cresciuto del 1.346% nello stesso periodo. Dopo aver ricostruito il paese dalla devastazione della seconda guerra mondiale, il Giappone intraprese un boom economico senza precedenti. Divenne rapidamente una delle principali potenze economiche del mondo. Nel 1970, il PIL del Giappone era di 217 miliardi di dollari. Nel 1990 è salito a 3,19 trilioni di dollari, un sorprendente tasso di crescita annuo del 14,4%. Insieme a un'economia in espansione c'è stata una bolla speculativa nel settore immobiliare e azionario. La bolla scoppiò alla fine del 1989 quando i prezzi delle azioni e degli immobili crollarono. Il suo PIL ha raggiunto il picco nel 1995 e ancora oggi rimane al di sotto di quel livello. Nell’ultimo anno e mezzo, grazie al deprezzamento dello yen e all’inizio di programma di acquisto di proprie azioni da parte delle imprese giapponesi, l’indice azionario giapponese è stato uno dei migliori a livello mondiale.
Lo strano caso del mercato azionario danese
Come scritto alcune volte, nei riassunti settimanali, il grado di concentrazione all’interno degli indici continua a salire da diverso tempo. Uno dei casi più esemplari di questa tendenza è il mercato danese, dove Novo Nordisk, l’azienda dietro farmaci rivoluzionari anti-obesità come Ozempic e Wegovy, rappresenta oltre il 50% del mercato azionario danese.
Naturalmente un’azienda, la quale presenta un prodotto innovativo che entusiasma gli investitori di tutto il mondo avrà prestazioni brillanti. In un mercato piccolo come la Danimarca, presto diventerà l’intero indice. L’entusiasmo attorno a Ozempic spiega anche come la Danimarca sia riuscita a superare gli altri mercati azionari nell’ultimo anno. Novo capitalizza 557 miliardi di dollari; scambia a 37 volte gli utili del 2024, 27 volte il valore d’impresa rispetto l’Ebitda e 48 volte i flussi di cassa attesi.
Il dilemma dei tassi
Da inizio anno i rendimenti sui titoli di stato sono stabilmente saliti, non pesando sulle sorti del mercato azionario, come ben nota il grafico sottostante, il quale confronta il mercato americano rispetto al decennale.
Il principale motivo è stato il rafforzamento dei dati economici americani, i quali hanno annichilito la probabilità di una serie di tagli da parte della Fed. Infatti le aspettative sui tagli sono passate da 7 a 3 tagli in circa 2 mesi, pesando in particolare sui rendimenti nella parte a breve termine delle curva. Inoltre l’inflazione pare più appiccicosa del previsto, gli ultimi dati sia in Europa che in Usa descrivono una diminuzione del percorso di declino dei prezzi iniziato nel 2022.
In settimana diversi banchieri centrali hanno fatto dichiarazioni rilevanti, le quali si possono riassumere con la frase che non c’è fretta nel tagliare i tassi d’interesse. Probabilmente qualche taglio ci sarà, ma in estate o nella parte finale del 2024.
"Data la forza dei dati e i recenti dati sull'inflazione calda, ogni parola verrà analizzata attentamente per vedere se ha modificato la sua visione sul potenziale di allentamento della politica che aveva articolato per la prima volta a fine novembre. Penso che, dato che si tratta solo di un dato sull'inflazione calda, e l'inflazione in calo è stata la base per contemplare un allentamento, penso che indicherà qualcosa nel senso che: La stampa non è stata gradita, crede ancora che ci troviamo in una tendenza generale al ribasso dell'inflazione ma che sta osservando molto attentamente i dati futuri. Mi aspetto che la dipendenza dai dati sia un tema chiave per quanto riguarda le prospettive della politica monetaria. Sarà anche interessante vedere se collegherà la forza recente e attuale dell’economia a un tasso di interesse neutrale potenzialmente più elevato”. Waller Fed
Unicredit - Mediobanca - Generale : il gran tridente
Sul mercato italiano, le banche fanno da padrone e in settimana sono riemerse le voci su una possibile mossa di Unicredit su Mediobanca, la quale controlla da anni Generali, la più grande compagnia di assicurazioni italiana. Con il forte apprezzamento delle azioni Unicredit, da quando Andrea Orcel è diventato amministratore delegato, potrebbe consentire di lanciare un’offerta in parte anche in cash su Mediobanca. Da segnalare come importante indizio su movimenti inaspettati, la mossa di Fondazione CRT, la quale dopo aver venduto la sua quota in BAMI, ha subito reinvestito comprando un pacchetto significativo di Generali sul mercato. Da seguire, le mosse di Delfin, la finanziaria che faceva capo a Del Vecchio ha partecipazioni in tutte e tre le aziende citate e da sempre si vocifera dell’intenzione di un consolidamento tra Generali e Mediobanca. Alcuni dati sulle capitalizzazioni di mercato :
Unicredit 53 miliardi di euro
Mediobanca 11 miliardi di euro
Generali 34,5 miliardi di euro
Dimon vende azioni JPM per 150 milioni
L'amministratore delegato di JPMorgan Chase, Jamie Dimon, prevede di vendere oltre il 10% della sua quota della banca nel corso del prossimo anno, secondo quanto annunciato dalla stessa società. Questa sarà la prima volta che Dimon venderà azioni della banca durante i suoi 17 anni di mandato come amministratore delegato. La vendita coinvolgerà un milione delle 8,6 milioni di azioni di JPMorgan possedute da Dimon e dalla sua famiglia, con un valore di 140,8 milioni di dollari sulla base della chiusura di Borsa.
Una fiducia ben riposta, considerato che nei suoi quasi 18 anni di comando JpMorgan ha più che triplicato la sua capitalizzazione di Borsa, toccando i 410 miliardi di dollari. L’inattesa vendita è un segnale contrario?
La Cina prova a raddrizzare la borsa
Il taglio inaspettato dei tassi sui mutui della banca centrale cinese, unita ad alcune misure di supporto al mercato immobiliare hanno leggermente portato un rimbalzo sul mercato azionario cinese, il quale continua a rimanere in un limbo, stretto tra i timori geopolitici e rischi economici.
Lo yuan è rimasto stabile in un intervallo compreso tra 7,1 e 7,2 quest'anno. I rendimenti dei titoli di Stato sono scesi sulle scommesse di un ulteriore allentamento in Cina.
"Il taglio record di 25 punti base di febbraio del tasso di riferimento dei prestiti a cinque anni è un passo molto necessario, inviando un segnale rassicurante che il governo continuerà a lanciare ulteriori stimoli... Tuttavia, senza misure più forti per rilanciare il fragile sentiment, è improbabile che il taglio da solo inverta il crollo del mercato immobiliare e dia impulso all'economia cinese in difficoltà" Chang Shu da Bloomberg Economic
Grafico della settimana
Nell’immagine una visuale sui P / E dei principali titoli europei.
Dati economici prossima settimana
I dati più importanti saranno quelli relativi all’inflazione in Germania e Giappone. Inoltre verrà pubblicato il PCE in Usa, dato significativo per la Fed.