Riassunto settimanale 13/07/2025
La situazione sui mercati
La settimana volge al termine con un andamento piuttosto vivace sui mercati finanziari: le borse valori continuano la loro corsa al rialzo, segnando nuovi picchi e massimi storici. Parallelamente, il mercato obbligazionario rimane caratterizzato da rendimenti elevati, a testimonianza di una certa tensione. Sul fronte delle materie prime, il petrolio mostra una notevole stabilità, attestandosi intorno ai 68 dollari al barile. Questa situazione di equilibrio fa seguito all'incontro dell'Opec+ avvenuto mercoledì a Vienna, un evento chiave per le strategie di produzione. Nel settore dei metalli preziosi si osserva un forte interesse degli investitori, con oro e argento che beneficiano di acquisti consistenti e di un conseguente aumento dei prezzi. Anche per quanto riguarda i metalli industriali si registrano movimenti significativi: rame, palladio e platino mostrano forti incrementi di prezzo, una dinamica accentuata in seguito all'aumento del 50% delle tariffe sul rame. Per quanto concerne il mercato valutario, il dollaro, dopo una precedente fase di indebolimento, sembra aver trovato una sua stabilità, consolidandosi in un range compreso tra 1,17 e 1,18 nei confronti dell'euro. In controtendenza, il franco svizzero si distingue per un rafforzamento generalizzato nei confronti di tutte le principali valute, con particolare enfasi nei confronti del dollaro statunitense..
La volatilità rimane assai bassa sia in Europa che negli Usa; in quanto c’è molta liquidità ancora fuori dai mercati, visto che il rally dai minimi è stato trainato dalla componente retail, la quale ha seguito a capofitto il trend TACO sulle tariffe rispetto agli istituzionali, i quali continuano a rimanere scettici e meno positivi sul mercato.
Le crypto hanno fatto nuovi record con il Bitcoin sopra 117 mila dollari e anche le valute meno note in forte rialzo. Strategy $MSTR capitalizza 117 miliardi di dollari; è la più famosa dei veicoli quotati che investe in bitcoin attraverso l’emissione di debito e debito che può essere convertito in azioni. Assieme ai semiconduttori sono stati i settori che hanno trainato il rimbalzo degli indici americani.
Musk si fa il partito
Come scritto la scorsa settimana è diventata ufficiale le discesa in campo di Musk in politica; vedremo cosa succederà e quali saranno le prossime mosse. Intanto due notizie croccanti: Tesla ha risentito negativamente con un -7% lunedi per poi un po’ recuperare. Lo stop alla vendita dei contribuiti all’energia verde da parte del governo è sicuramente un colpo negativo per la società, la quale basa da sempre una parte cospicua del suo fatturato su quel fattore. In secondo luogo in settimana un nuovo round di finanziamento ha valutato Space X, la NASA privata di Musk circa 400 miliardi, ulteriore segno che Tesla conta sempre di meno per Musk.
Immigrazione > Dazi
Si parla tanto dei dazi, ma forse uno dei maggiori problemi a lungo termine sarà l’immigrazione per gli Usa. Difatti da sempre la capacità di integrare molti popoli è stata la forza degli Usa. Jerome Powell ha chiarito che i dazi potrebbero indurre un'inflazione più elevata ,di conseguenza, la Fed si è rifiutata di tagliare i tassi di interesse. Nonostante le sue preoccupazioni, i timori di un'inflazione dovuta ai dazi, come emerso dai sondaggi condotti su individui e imprese, stanno svanendo. Inoltre, persino alcuni membri della Fed stanno abbandonando la precedente previsione secondo cui l'inflazione sarebbe stata transitoria a causa degli effetti dei dazi. Con il venir meno dei timori sui dazi, l'immigrazione è la nuova preoccupazione inflazionistica per la Fed? Per aiutarci a comprendere meglio l'impatto del Presidente Trump sull'immigrazione e sul mercato del lavoro, condivido l'opinione di Greg Valliere, da tempo esperto di Washington, DC. Di seguito sono riportate alcune citazioni tratte dalla sua newsletter quotidiana:
ATTENZIONE A CIÒ CHE DESIDERI: la Casa Bianca ha chiesto l'espulsione degli immigrati il prima possibile, ma questa richiesta potrebbe ritorcersi contro di loro, poiché centinaia di migliaia di lavoratori sarebbero in fuga, lasciando i raccolti a marcire nei campi e gli hotel senza abbastanza dipendenti.
IL MERCATO DEL LAVORO È STATO IN TENSIONE negli ultimi anni, ma non in questo modo. L'epicentro è la California, dove i lavoratori scarseggiano perché lasciano lo Stato in massa.
LA CARENZA DI IMMIGRAZIONE HA COLPITO AZIENDE come Disney e Walmart, poiché lo status legale temporaneo dei loro dipendenti è stato revocato. Ciò ha spinto le aziende ad aumentare stipendi e benefit, con conseguente inevitabile timore dell'inflazione.
CI SONO POCHI DUBBI SU UN PUNTO: gli attraversamenti illegali delle frontiere sono crollati ai livelli più bassi degli ultimi decenni, accompagnati dalla consapevolezza che l'economia ha bisogno di più camerieri, manodopera agricola, operai edili, ecc.
QUESTO È UN MOTIVO IMPORTANTE PER CUI IL PRESIDENTE DELLA FED JEROME POWELL È TIMIDO. L'economia si sta raffredando in gran parte del Paese, con i raccolti incolti nei campi e l'incombere di nuovi dazi, probabilmente il 1° agosto. È un clima di confusione, e la confusione non è amica dei mercati.
Calendario economico prossima settimana
Tutta l’attenzione sarà sull’inflazione americana e sulle prime trimestrali delle banche americane che daranno il via alla stagione degli utili societari. Come sempre le attese sono state riviste al ribasso dal +8% al +5%. In Europa la crescita degli utili è vista in aumento del 1%. Vedremo se ci saranno dei commenti sugli effetti dei dazi; mi aspetto una forte dispersione della reazione da parte degli investitori al riguardo di settori e singole storie. Mi permetto solo di sottolineare come il consensus sia molto negativo su certi settori come lusso ed energia ed invece ha aspettative favorevoli ed incoraggianti su finanziari e tecnologici. Saranno poi pubblicati i numeri sul Pil cinese e lo Zew tedesco come altri dati macro da seguire.
Grafico della settimana
I rendimenti dei bond sovrani a lunghissimo termine qui i 30 anni stanno salendo di rendimento in tutto il mondo. Colpisce il Giappone che ha sempre avuto bassi tassi avere un rendimento quasi pari alla Germania, sulla scadenza a 30 anni.