Oggi cercherò di scrivere alcuni spunti su Mohnish Pabrai e sui motivi, per il quale lo ritengo uno dei migliori investitori. Prima di tutto consiglio la lettura del suo meraviglioso libro [ uscito a metà degli anni zero ] Dhando Investor
Nel libro si trovano i principi basilari per avere successo negli investimenti; il vero concetto chiave è nel concentrarsi su investimenti in cui si può guadagnare tanto se le ipotesi sono giuste e nel caso in cui siano errate la perdita è minimale. Per questo viene dato molto risalto alla valutazione delle società e al margine di sicurezza legato alla differenza tra prezzo e valore di un titolo. Pabrai ha iniziato a investire seriamente in borsa nella seconda metà degli anni novanta, dopo avere letto le lettere agli azionisti di Warren Buffett. Infatti dopo aver venduta l’impresa di gestione di dati informatici Transtech, che aveva fondato, creò assieme ai suoi famigliari un fondo d’investimento in America [ lui risiede a San Diego ]. Sotto viene rappresentata a lungo termine il rendimento del suo veicolo rispetto al rendimento del mercato americano.
Come si vede i risultati sono stellari e confermano il fatto che si può battere il mercato a lungo termine, se si è muniti di una giusta strategia, la quale fornisce la capacità emotiva nel rispondere ai momenti di crisi e difficoltà. Uno degli schemi mentali che ho conosciuto grazie a Pabrai è stata l’importanza di copiare i migliori. Copiare ed apprendere da altri investitori; che hanno evidenziato solidi rendimenti, dovrebbe essere la base per sviluppare un’indipendenza di giudizio. Uno degli esempi che Pabrai ha copiato da Buffett è stato come gestire il suo veicolo d’investimento. Infatti il fondo di Pabrai è aperto solo a investitori che possono ritirare o conferire liquidità in un unico giorno dell’anno e non sanno degli investimenti che mette in atto Pabrai. Inoltre la struttura delle performance è presa dalla BPL [ il fondo d’investimento di Buffett ] invece di farsi pagare il 2% di spese fisse più il 20% sul rendimento extra rispetto al mercato di riferimento, il veicolo di Pabrai offre zero spese fisse e solo una commissione di performance pari al 25% oltre il 6% minimo. Questa modalità di struttura allinea gli interessi del gestore con quelli degli investitori minoritarie, in quanto il gestore viene pagato solo se il fondo ha una performance annuale sopra il 6%. Invece la normalità è che sia che il rendimento di un fondo sia positivo e negativo, a fine anno il gestore viene sempre pagato dai sottoscrittori. Per esempio se un fondo normale guadagna il 26% in un anno, i costi per i sottoscrittori saranno del 2%+il 5.6% (26%+20%) e quindi il rendimento netto sarà del 18.4% ( 26% - 2%- 5.6%). Invece per un investitore del fondo di Pabrai il rendimento netto sarebbe del 21%in quanto i costi fissi non esistono ( 26%-6%=20%*25%=5%). Solo questo spiega la genialità di Pabrai e la sua umiltà nel mettere in atto schemi e strutture consolidate. le quali hanno mostrato esiti positivi nel passato. La seconda idea che mi ha aperto mondi nuovo è la bellissima differenza tra rischio e incertezza riguardante la borsa. Nel mondo accademico e anche per l’uomo della strada rischio e incertezza sono la stessa cosa e hanno un andamento direttamente proporzionale. Più i risultati futuri di un titolo sono incerti maggiormente il mercato percepirà un rischio di non ottenere un risultato entusiasmante. Invece per Pabrai, il rischio risiede nel perdere completamente il capitale investito e l’incertezza può essere un opportunità per acquistare business a prova di bomba a un prezzo sotto il valore intrinseco. Nel 2001 dopo l’attentato alle torri gemelle, le borse americane persero il 23% in pochi giorni, Mohnish investi quasi il 10% del suo fondo in un titoli di una società che si occupava di gestire cimiteri e servizi mortuari. Nonostante il settore fosse molto difensivo, facile da capire e in teoria favorito dalla situazione, il titolo aveva perso circa il 50% dai massimi. Entro la fine del 2002 il rendimento su questo attivo fu per il fondo di Pabrai di oltre il 70%. Come si può notare il rischio non è l’incertezza, anzi più c’è incertezza nel futuro, ma il giro d’affari della società è resistente nel determinato periodo; maggiore può essere la magnitudine positiva dell’esito per un investitore.